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Investire in azioni: perché conviene

Investire in azioni: perché conviene

Storicamente investire in azioni ha assicurato nel lungo termine rendimenti maggiori rispetto ad ogni altro tipo di investimento.

L’investimento in azioni nel lungo periodo si caratterizza per la sua capacità di compounding, di protezione da fenomeni inflattivi e per la sua efficienza fiscale. Caratteristiche ben note e apprezzate da Affari di Borsa.

Compounding:
per effetto compounding si intende la capacità dell’investimento in azioni di generare ulteriore profitto dal profitto conseguito con aumento esponenziale dell’investimento nel tempo.
Un esempio può aiutarci a comprendere meglio il fenomeno. Assumiamo che Tizio abbia investito € 10.000 nella società Alfa. Nel primo anno le azioni di Alfa si sono apprezzate del 20%. Il valore dell’investimento di Tizio alla fine del primo anno ammonterà, quindi, a € 12.000. Il business di Alfa continua ad espandersi e Tizio decide di mantenere la posizione in Alfa.
Nel secondo anno l’azione di Alfa si apprezza di un altro € 20%. Il valore dell’investimento di Tizio alla fine del secondo anno di investimento sarà di € 14.400.
A parità di rendimento dell’azione (20%) i € 10.000 investiti da Tizio nel secondo anno hanno reso di più, € 2.400, rispetto al primo anno, € 2.000.
Il risultato si spiega con il fatto che i € 2.000 di profitti del primo anno hanno a loro volta reso il 20%, generando ulteriori € 400.

Il generare ulteriore profitto dal profitto è detto effetto compounding, definito da Benjamin Franklin "l’ottava meraviglia del mondo", proprio per i suoi mirabolanti effetti di moltiplicatore dell’investimento nel tempo a parità di rendimento.

Basti pensare che € 10.000 investiti per 10 anni con rendimento annuo del 20% si trasformano in € 30.000, con un rendimento complessivo del 300% e in 20 anni in € 50.000 con un rendimento complessivo del 400%.
Con effetto compounding i € 10.000 con lo stesso rendimento annuo (20%) si trasformeranno in (10 anni) € 61.917 con un rendimento complessivo del € 619,2% e in 20 anni € 383.376 con un rendimento complessivo del 3.733,8%.
La differenza c’è ed è sostanziale; 3733,8% vs 400%.

Un ulteriore vantaggio dell’investimento in azioni è legato alla riduzione del rischio inflazione: investire significa rinunciare a spendere ora per poter spendere di più in futuro e, quindi, rinunciare a comprare adesso un oggetto per poterne comprare di più in futuro ovvero per poter comprare lo stesso oggetto in futuro e aver in tasca ancora del denaro.
Assumiamo che Tizio rinunci a comprare oggi una Mercedes Classe C che costa € 40.000 investendo tale somma in BTP quinquennali con rendimento 0,84%. Alla scadenza dei BTP avrà a disposizione € 41.680 netti). Ipotizzando che l'inflazione sia pari al 2% si reca dal concessionario per acquistare la sua agognata Mercedes Classe C e si accorge che adesso la stessa auto costa € 44.163 e che investire in BTP non è stata una buona idea.
Tizio si è accorto quali possono essere gli effetti dell’inflazione nelle tasche dell’investitore.
Alla fine del quinquennio di investimento Tizio si è ritrovato con più soldi in mano ma con un minore potere di acquisto.
Diversamente dalle obbligazioni, l’investimento in azioni non è impattato negativamente da fenomeni inflattivi perché in caso di aumento dei prezzi seguirà anche l’aumento dei prezzi delle azioni (ipotizzando tutte le altre variabili stabili).

Efficienza fiscale: chi decide di investire in azioni è libero di scegliere quando vendere e, quindi, di realizzare il reddito tassabile; chi ha scelto di investire in azioni è, quindi, in grado di scegliere il momento per lui più opportuno per pagare le tasse.
È bene ricordare che in ottica fiscale all’investitore conviene ritardare il più possibile il momento in cui deve sostenere il pagamento delle tasse per non perdere anche il rendimento aggiuntivo che avrebbe potuto ottenere su quanto pagato in termini di tasse.

L’ulteriore caratteristica che connota l’azione facendola preferire agli altri strumenti finanziari è strettamente connessa alla sua stessa essenza.
L’azione costituisce una frazione della proprietà della società e acquistandola l’investitore diventa comproprietario della società.

Diversamente dagli altri strumenti finanziari la fonte di guadagno dell’investitore (azionista) è duplice:

  1. apprezzamento del titolo (che è comune a tutti gli strumenti finanziari);
  2. partecipazione agli utili in via diretta sotto forma di dividendi, indiretta sotto forma di aumento di valore della società attraverso il reinvestimento nel business degli utili non distribuiti.

Ovviamente il tema della selezione delle azioni da acquistare è cruciale ai fini del risultato dell’investimento.
Affari di Borsa analizza accuratamente le società, attraverso il Sieve System, e investe esclusivamente nelle società che risultano essere le migliori in termini di solidità di bilancio e di andamento del business sempreché siano acquistabili ad un prezzo inferiore al reale valore intrinseco del business.

Investire in azioni non sarà certamente semplice ma non richiede un alto quoziente di intelligenza né necessariamente il conseguimento di un titolo accademico in economia e finanza.
Occorre applicazione, buon senso e disciplina, oltre ovviamente alle minime erudizioni in termini di capacità di lettura e di interpretazione dei bilanci societari. Competenze che si possono acquisire senza particolari difficoltà consultando uno dei tanti testi di Analisi di Bilancio a disposizione ovvero consultando siti dedicati, quali ad esempio quello di Affari di Borsa.

 

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